Ritorno dal Viaggio
Sono a casa!
Dopo un mese di viaggio e dopo aver attraversato l’Italia , l’Austria, la Germania, la Danimarca, la Svezia , la Finlandia e la Norvegia percorrendo quasi 11.000 Km sono a casa!
Mi sembra solo ieri che ricevevo dalle mani del Commissario del Comitato Locale di Ciampino, alla presenza del Sindaco di Ciampino, la bandiera di Croce Rossa che mi avrebbe seguito per tutto il viaggio. E in un attimo vedo come in un film che si avvolge velocemente tutte le tappe e i luoghi visitati: E’ il 22 Giugno quando parto alla direzione Passo del Brennero e Monaco , visito Berlino e via verso Rostock e imbarco per Trolleborg in Svezia. Adesso faccio le foto di rito vicino alla sirenetta a Copenaghen e via ad attraversare l’emozionante e spettacolare ponte di Malmo tra Danimarca e Svezia. Rivedo la visita ai supermercati della Svezia fornitio di prodotti italiani a prezzi esageratamente alti e il traghetto che da Stoccolma porta a Turku in Finlandia. E come non pensare ai lunghissimi rettilinei Finlandesi ,fiancheggiati da pini e betulle, che portano alla Regione dei Grandi Laghi e ai primi incontri con le renne a “passeggio “ tranquille in mezzo alle strade di cui si sentono padrone .
Sono ancora sorpreso di vedere un paese grande come estensione all’Italia con così pochi abitanti ( meno di sei milioni). E adesso mi dirigo sempre più a nord verso Rovaniemi e Napapiiri (Circolo Polare Artico – Il paese di Babbo Natale) da lì in avanti il sole ci farà sempre compagnia per tutto il giorno. E ancora più a Nord nelle terre dei Lapponi fino a Inari ( sede del parlamento Sami della Finlandia) un villaggio sulle rive del lago Inarijarvi il secondo più esteso al mondo a nord del Circolo Polare Artico (1153 Km), Ivalo e quindi il confine con la Norvegia e la visita di un villaggio Sami nei pressi di Karasjok la cittadina che il popolo Sami considera la sua “capitale “ Norvegese. Vedo come fosse adesso il tunnel sottomarino ( scende a 212 Mt. sotto il livello del mare) che unisce il continente all’isola di Mageroy alla cui estremità si trova l’altopiano di NordKapp il punto più a settentrione del continente Europeo – 71° 10’ 22” Latitudine Nord .
Il paesaggio è composto solo da brulle colline disseminate di crateri ricolmi di acqua ghiacciata e coperte di licheni e muschi e quasi sempre avvolto dal nebbia. Le foto di rito sotto il “mappamondo” l’attesa e la delusione di non poter vedere il sole di mezzanotte causa la nebbia e il nevischio e quindi la ripartenza un po’ a malincuore verso il sud della Norvegia. Rivedo la strada per Alta e verso il tepore delle isole Lofoten. Qui la maestosità dei paesaggi la fa da padrona.
Sembra di vivere in una favola: la magnificenza dei fiordi, i sorprendenti colori “caraibici” delle acque, le piccole spiagge, il fascino delle Rorbue rosse ( capanne di pescatori e su palafitte),le catene montuose con i loro pinnacoli rocciosi taglienti come lame, coperte di verdi praterie e neve,messe a protezione d i piccoli villaggi su palafitte. Qui La Corrente del Golfo rende il clima particolarmente mite per tutto l’anno. Rivedo le infinite “staccionate” sulle quali sono messi ad essiccare i merluzzi che poi vengono inviati in tutta Europa ed in particolare verso l’Italia. E che spettacolo lo stupendo villaggio di Hannoy e quello di Reine fino ad “A” l’ultimo delle Lofoten ( In lingua Norvegese A equivale alla nostra Z).
Il passaggio al Circolo polare artico dalla parte della Norvegia posto meno turistico rispetto a quello Finlandese e proprio per questo più emozionante con le colline circostanti coperte da cumuli di pietra ( cairn ) lasciate dai viaggiatori a ricordo del loro passaggio. E via ancora verso Sud quindi Mo I Rana, Grong, Stainkjer e la citta dei re Trodhaim capitale spirituale della Norvegia con la sua stupenda cattedrale di Nidaros in Steatite grigia.
E Via tra traghetti e tunnell sottomarini fino alla emozionante strada Atlantica ( R6) che con i suoi spettacolari 8 ponti collega 17 isole tra Vevang e l’isola di Averoya su un Oceano spesso i tempesta. Ed ecco sono sulla Trollstigen ( la via dei Troll – personaggi della leggenda abitanti delle montagne, vecchi e brutti ,provvisti di nasi enormi che appaiono di notte e che hanno il potere di cambiare aspetto) una strada da brivido con 11 tornanti con una pendenza del 12% , che passa davanti alla Stigfossen una superba cascata di 180 metri .
Qui esiste l’unico cartello stradale al mondo con il segnale di “pericolo passaggio Troll” . Come non ricordare la “Strada delle Aquile “ da cui tornanti si gode uno straordinario panorama del sinuoso Geirangerfjord dalle acque verde smeraldo e sulle sue pareti a picco costellate di fattorie abbarbicate a scogliere percorse da cascate mozzafiato come ” Le sette sorelle” ,“ Il pretendente” e “Il velo della sposa” . Mi rivedo di nuovo in traghetto verso Hellesyt . Lungo la strada visito alla Stavkyrkje ( caratteristiche chiese di legno) di Kaupanger costruita nel 1184 e mentre attraverso in traghetto il Sognerfjorden (il fiordo più lungo del mondo – 204 Km) e un suo ramo il Naeroyfjorden largo appena 250 metri. Sono di nuovo in sella e attraversando tunnel lunghissimi arrivo al paesino di Flam da dove parte un treno (la Flamsbana) con carrozze in legno ( una meraviglia ingegneristica ) che sale fino a 865 metri in solo 20 Km e arriva fino a Mydral tra gallerie, cascate (famosa quella del Kjosfossen alta quasi cento metri), fiumi e fattorie sparse lungo il percorso. Riparto verso Bergen la “città di legno” una delle città più piovose al mondo ( non a caso ha come emblema un ombrello).
Visito l’ antica capitale della Norvegia con il quartiere tutto in legno di Bryggen inserito nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco,il mercato del pesce di Torget (numerosi studenti italiani vi lavorano nel periodo estivo) , Il museo Anseatico , la funicolare che porta al monte Floyen da cui si gode una vista magnifica sui fiordi e che và fino all’Oceano, il museo Bryggens ecc.
Di nuovo in moto sulla strada Atlantica che tra ponti, traghetti, gallerie sottomarine mi porta a Stavanger dove ammiro oltre alla “città vecchia”con il Torget (mercato del pesce) l’interessantissimo Museo del Petrolio e la Cattedrale. Da qui di nuovo traghetti e ponti e infine la strada del Ryfylke che da Oanes porta a Jorpeland e quindi per il rifugio del Preikestolen da dove parte l’escursione ad uno dei fenomeni naturali più impressionanti della Norvegia Il “Preikestolen “ (il pulpito- la cima è piatta) una falesia che dall’alto dei suoi 604 metri sembra sul punto di precipitare nelle acque verdi del Lysefjord. L’ascensione è piuttosto difficile ci vogliono un paio di ore di buona lena ma il panorama che si gode all’arrivo vale qualsiasi sacrificio.
Di nuovo traghetto ( attraversa in tutta la sua lunghezza il Lysefjord e porta Lysebotn in fondo al fiordo. Da qui riparto attraverso una strada che in 27 tornanti porta da zero a 932 metri in 15 Kilometri . Un vero piacere farla in moto. All’arrivo si gode un panorama stupendo. Dalla sommità parte un sentiero che in poco più di tre ore porta ad una rarità naturale che si trova in tutti i depliant turistici: un masso di forma ovale incuneato tra due falesie a 800 metri di strapiombo sul Lysefjord il “ Kieragbolten”. Lo spettacolo è stupendo ma l’emozione fortissima che si prova a salire sul “sasso” è veramente unica anche perché per raggiungerlo occorre attraversare una cornice di roccia esposta su una scogliera verticale di 800 metri. Anche adesso vedendomi fotografato sul “sasso” non credo di averlo fatto.
Riparto percorrendo strade ( solo una quindicina di giorni prima ancora chiuse per neve) tra laghetti e greggi di pecore in libertà fino a Kristiansand da dove ci mi imbarco per la Danimarca . Un grande saluto e un arrivederci a presto alla Norvegia. Rapido attraversamento della Danimarca e della Germania fino a Monaco e visita al campo di concentramento di Dahcau. Una visita agli amici Giovanni e Michela e ai loro due graziosi figlioletti e via verso casa. Ancora oggi a distanza di tempo ho il cuore gonfio di emozioni .
Non saprei da dove incominciare a raccontare. Eppure ho sempre viaggiato in moto dalla Grecia, alla Croazia,alla Slovenia, dalla Sicilia alla Corsica dalla Sardegna alle Isole Eolie ecc. . Ma questa volta è diverso , sarà per la diversità dei popoli incontrati , per le atmosfere dei posti, per la particolarità dei paesaggio o per la durata del viaggio ma sento che qualcosa è cambiato. ! Quando sono partito il motto che mi girava per la testa era un po’ quello di tutti i motociclisti : Quattro ruote muovono il corpo, due ruote smuovono l’anima . Al mio ritorno dopo le emozioni provate nel viaggio posso usare con tranquillità le parole di M.Proust :
“Un vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre ma nell’avere nuovi occhi.”
Domenico Annecchiarico Via Londra,68 Ciampino
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